Blockchain, la nuova tecnologia nata con i bitcoin e con le applicazioni in ambito bancario, quale tecnologia della “fiducia distribuita” è già destinata a incidere su molti settori dell’innovazione digitale, poiché tende alla disintermediazione sicura a vari livelli, consentendo riduzioni di costo e maggiore sicurezza e tempestività delle transazioni.
Il ricorso alla tecnologia blockchain è già realtà in ambito assicurativo, poichè semplifica i pagamenti di premi e di sinistri e nei prossimi anni, blockchain potrebbe spingere verso una più generale trasformazione digitale basata sul trattamento dei dati (dal Cloud ai Big data & Analytics).
E' già stata esplorata la sua pervasività sia in ambito pubblico che privato e uno dei settori dove sarà applicata in modo particolare, è quello delle indagini di polizia.
Blockchain consentirà di poter connettere eventi e processi diversi tra loro, attraverso i cosiddetti “smart contract”. Basterà disporre di dispositivi connessi in rete e questa tecnologia potrà interessare tutti gli ambiti della Smart City: dal controllo dei sensori e del traffico, a tutte le attività svolte dalla polizia locale.
Si deve qui di parlare di uno dei principali motori della trasformazione digitale, che possiede tutte le caratteristiche di una disruptive technology: la sua implementazione di fatto altera il modo in cui operano industrie, governi e consumatori.
Il corso analizza le opportunità di intervento della Blockchain nel settore della Polizia Locale e si prefigge l'obiettivo di fornire al corsista anche l'elenco delle numerosissime opportunità ulteriori quale, ad esempio, l'utilizzo di specifici software gestionali nati per combattere la corruzione e manipolazione, non solo attraverso l'indagine e l'analisi delle transazioni effettuate, ma anche attraverso la profilazione del soggetto e le attività predittive dell'azione criminogena per la previsione dei reati nonchè la possibile individuazione del profilo criminale, a vantaggio della sicurezza urbana e dell'azione amministrativa più in generale.
Pre-crimine o predictive policing. Quale diretta evoluzione della “intelligent-led policing”, tra le prime strategie focalizzate sull’analisi delle informazioni, piuttosto che sullo studio delle cause scatenanti del crimine, ha appreso da essa strumenti, tecniche e processi che consentono alle autorità di pubblica sicurezza di individuare le tendenze e i modelli riscontrabili all’interno delle grandi quantità di dati raccolti di atti illegali in specifiche aree geografiche.
La polizia predittiva è quindi un sistema di analisi che tende alla creazione di modelli predittivi sulla verifica di crimini.
Al di là del profilo tecnologico, il punto di partenza della polizia predittiva è dato da una serie di teorie criminologiche; in breve, si muove dall’idea che, criminali e vittime, seguono modelli di vita comuni, influenzati, a loro volta, da fattori geografi ci e temporali. Si assume, inoltre, che il criminale che si muove all’interno di tale contesto, sia un agente “razionale”; precisamente, la decisione di commettere un reato presuppone la valutazione di una serie di elementi, quali l’area, l’idoneità dell’obiettivo e il rischio di essere scoperti.
Il software predittivo non fa che replicare il lavoro che, su queste basi, precedentemente veniva svolto da operatori umani, con la differenza che riesce ad analizzare velocemente enormi quantità di dati, con risultati sempre più accurati.
L’impiego di tali tecniche, unitamente ai relativi software in ambito investigativo, sta riscuotendo un crescente seguito in tutto il mondo.
Il partecipante, una volta completato regolarmente
il percorso, sarà in possesso degli strumenti formativi di base per avere una
panoramica generale sulla gestione delle sfide specifiche della cybersicurezza
nel Metaverso, con particolar riferimento al ruolo delle forze di polizia
locali nella gestione della cybersicurezza, ivi comprese le tecniche di collaborazione
con altre agenzie e organizzazioni.