L'attività lavorativa su circuiti sotto tensione ovvero svolti in prossimità di parti attive (sulle quali vi è presenza di potenziale elettrico) rientra tra quelle in cui il rischio elettrico comporta un'attenzione particolare, ben definita dal comparto normativo legislativo e tecnico, tra cui il D. Lgs. n. 81/2008.
In particolare, per le suddette attività è richiesta la necessaria qualifica specifica, prevista dalle Norme CEI di riferimento, quali CEI 11-27 e CEI EN 50110-1 (CEI 11-48), rilasciata dal Datore di Lavoro sulla scorta di specifici percorsi formativi erogati da Enti di Formazione appositamente autorizzati e accreditati che impiegano docenti e istruttori, specialisti in materia.
La Norma CEI 11-27 definisce il lavoro sotto tensione “ogni attività dell’operatore che entra deliberatamente nella zona di lavoro sotto tensione con qualsiasi parte del corpo o con utensili, apparecchi di misura o dispositivi da lui maneggiati”. La stessa Norma descrive anche le modalità operative per le attività svolte in prossimità di parti attive, specificandone i vari aspetti e procedure.
Per quanto sopra, per questo tipo di lavoro esistono procedure di lavoro ben definite e dettagliate che servono a “informare” gli operatori sui rischi specifici e a “formare” gli stessi operatori all’esercizio consapevole della loro attività.
Secondo quanto stabilito dalle norme suddette, per
poter esercitare le attività manutentive e alcune attività installative,
è necessario frequentare uno specifico corso di formazione per la
rispettiva classe di rischio.